E’ difficile scrivere qualcosa su Aldo Fasolo, senza dire tanto su di me ….. questo è sicuramente il segno di quanto lui abbia inKluenzato la mia ricerca e la mia carriera accademica.
Il primo ricordo che ho, è quello di Aldo, giovane assistente del Prof. Mazzi, che assiste (muto) al mio esame di Anatomia Comparata (andato per la verità abbastanza bene…). Dopo qualche anno, da giovane borsista postlaurea in cerca di nuove tecniche da utilizzare, lui e Fosca mi iniziano ai segreti delle impregnazioni argentiche e successivamente ai misteri dell’immunoistochimica. Per molti anni Aldo e Fosca sono stati i miei veri maestri per le tecniche di neuroanatomia.
Insieme scopriamo l’analisi quantitative ed i primi macchinari complicatissimi per fare valutazioni morfometriche che oggi appaiono veramente banali.
In un momento successive, in rotta con i colleghi dell’Istituto, Aldo mi consiglia di iniziare a lavorare sull’ipotalamo degli uccelli, aprendomi la strada verso una ricerca che durerà per ventanni. Sua anche la “colpa” (condivisa con Giorgio Malacarne) di aver invitato un giovane ricercatore di Liegi, tale Jacques Balthazart, a fare un seminario, dopo il quale con una specie di colpo di fulmine è iniziata una collaborazione ed un’amicizia che durano ancora. Non riesco a ricordare quante persone ho conosciuto per il tramite di Aldo ….. Francesco Dessì, Enrico Alleva, Hubert Vaudry, Franz Vandesande, Harry Steinbush, Tindaro Renda e molti altri ancora.
Tutte persone che, in un modo o nell’altro, hanno segnato i miei interessi di ricerca.
Nonostante questa vicinanza, i lavori scientiKici in comune sono stati pochi, è stato piuttosto un sentirmi accompagnato, con una persona al mio Kianco con cui confrontarmi, discutere e capire. Ricordo benissimo tutti i congressi a cui abbiamo partecipato assieme, con la sua curiosità per le comunicazioni scientiKiche, ma anche per le occasioni culturali che i diversi luoghi ci offrivano al termine dei lavori congressuali.
Aldo Fasolo è stato poi uno dei miei principali “supporters” per la carriera scientifica. Il concorso da ordinario in cui ottenni l’abilitazione, probabilmente non l’avrei fatto se Aldo non mi avesse fatto capire che sarei stato un “cretino” a non presentarmi. E la mia chiamata come ordinario di Anatomia Comparata è stata fortemente voluta da lui e da Fosca Franzoni.
Adesso Aldo va in pensione (??) e sono ancora un pò sbigottito dalla certezza di non avere più Aldo come coordinatore del dottorato, come nume tutelare del mio percorso accademico e come fiancheggiatore dei miei percorsi di ricerca. Mi conforta solo una cosa, il fatto di sapere che continuerò ad avere sempre un amico al mio fianco.
Foto: Aldo, Carla Viglietti, Franz Vandesande, Esteban Rodriguez 10th Int. Symposium on Neurosecretion, Bristol, Agosto 1987 e Aldo, André Calas, Giancarlo Panzica e Ugrumov, 2004 –